Limite Acque Sicure
“Limite Acque Sicure” è il primo lavoro pubblicato dal gruppo omonimo, contenente 6 brani originali ed un tributo al Banco del Mutuo Soccorso (“Il giardino del mago”).
L’album, anche se non nasce nella forma “concept”, alla fine si riconosce in un filo conduttore unico emerso spontaneamente, che è quello del viaggio, del percorso che si compie nel tempo o sulla carta geografica, fuori o dentro sé stessi. La vita e il nostro continuo passaggio attraverso luoghi, stati d’animo, abitudini, persone, idee e il non ritrovarsi più in situazioni un tempo familiari.
Anche per questo è sembrato opportuno utilizzare come titolo dell’album il nome stesso del gruppo, che richiama il concetto di rischio nell’intraprendere percorsi nuovi, magari difficili e sconosciuti. Andare oltre il “limite delle acque sicure” sin dai tempi più antichi, rappresenta una perenne sfida non solo fisica ma soprattutto psicologica, con l’ignoto. Una sfida ai propri limiti ancora prima che a quelli geografici, da cui nasce lo stimolo a migliorarsi, a puntare più in alto.
La presenza di quello che è forse è uno dei più iconici brani del Progressive italiano in un album di inediti ha diverse motivazioni; intanto, bene si inquadra nel complessivo ed ampio tema del viaggio, soprattutto nell’accezione di viaggio interiore, verso mondi sorprendenti e metaforici. In secondo luogo, i Limite Acque Sicure hanno voluto rileggere il proprio passato in cui l’attività del gruppo si è concentrata sull’esecuzione del repertorio storico del Banco del Mutuo Soccorso, dove “Il giardino del mago” ha rappresentato una meta di abilità esecutiva da conquistare, raggiunta (ci auguriamo) in questa esecuzione live.
La composizione e registrazione dei brani ha impegnato il gruppo per oltre due anni, sostanzialmente quelli della pandemia Covid, che ha inevitabilmente frammentato e rallentato le attività senza però incrinare la volontà dei singoli e l’entusiasmo necessario per il conseguimento dell’obiettivo prefissato