Tradotto come “Safe Water Limit”, il gruppo Limite Acque Sicure è nato a Ferrara nel 2005 per iniziativa di Andrea Chendi (voce) ed Antonello Giovannelli (tastiere), ed a questo si sono aggiunti Luca Trabanelli (chitarre), Paolo Bolognesi (batteria), Francesco Gigante (basso) e più recentemente Ambra Bianchi (flauto, voce, arpa). Sicuramente un gruppo molto competente, con molti elementi originali nel loro sound, che riconosce il proprio debito con le influenze del passato e, nel tentativo di dimostrarlo (e dimostrare il proprio talento musicale), ha creato la propria versione del classico del Banco del Mutuo Soccorso “Il giardino del mago”, presentato qui come registrazione di un concerto dal vivo e, straordinariamente, lo realizzano con molto più successo rispetto alle successive versioni del Banco che ho ascoltato. a parte questo, però, i Limite Acque Sicure complessivamente non assomigliano affatto al Banco, avendo di più in comune con gruppi degli anni ’90 come Calliope, Il castello di Atlante, o talvolta Nuova Era. Nel complesso è un debutto molto promettente, con un lavoro strumentale molto abile e complesso ed anche con un ottimo cantante!

Originariamente nata come cover band italo rock, la formazione Limite Acque Sicure, fondata nel 2005, ha recentemente pubblicato il loro debutto omonimo. Il concept album, ispirato alla filosofia del cambiamento umano e artistico, convince su tutta la linea. I Limite Acque Sicure sono chiaramente influenzati dal classico Italo-Prog. Non a caso il disco contiene una fortunatissima versione live cover del lungo brano Il Giardino Del Mago del Banco del Mutuo Soccorso. Ma anche il materiale musicale degli italiani è convincente. Tipici British (Neo-) e Italo-Prog sono intrecciati in modo molto elegante con elementi classici e alcuni passaggi di chitarra più duri. I suoni sognanti di flauto e arpa fanno parte del repertorio tanto quanto le meravigliose cascate di tastiere. Le composizioni sono varie e melodiche. Anche il cantante principale Andrea Chendi ha una voce gradevole. Canta in italiano, ma senza pathos esagerato. Inoltre, c’è un suono arioso e trasparente. Limite Acque Sicure può essere caldamente consigliato a tutti gli amanti dell’Italo melodico e del Retro Prog. È un album di successo a tutto tondo

Limite Acque Scure – Limite Acque Sicure

Ferrara è una città di straordinaria bellezza, segnata dal tocco del Rinascimento, arte onnipresente, lo splendore scolpito nelle sue mura da Petrarca e Copernico. Qui si sono svolte le scene di “Così fan tutte” di Wolfgang Amadeus Mozart ed è nato il famoso creatore di “Blowup” e “Deserto rosso” – Michelangelo Antonioni. La città della musica e delle persone che la creano. Qui la sera sa di marzapane e il tramonto stende per le strade fantasiosi mosaici colorati con i colori delle stagioni.

Uno dei filosofi una volta disse: “L’arte genera arte…”. Forse è per questo che ci sono posti nel mondo in cui grandi band spuntano dai semi del talento. Nascono, si sviluppano, per liberare un giorno le loro ali dal bozzolo delle fascinazioni musicali e andare libere.

L’anno 2005 è stato significativo per Limite Acque Sicure, è la data della loro nascita. Il gruppo era formato da due musicisti, e si è svolto nella bellissima Ferrara. Vivevano nelle vicinanze, ma non sapevano dell’esistenza l’uno dell’altro. Andrea Chendi mise un annuncio sulla rivista musicale che allora pubblicava e Antonello Giovannelli rispose. I signori costituivano il nucleo del gruppo, che doveva eseguire canzoni dal repertorio di band progressive italiane, in primo luogo l’amato Banco Del Mutuo Soccorso e PFM. La formazione finale di sei uomini ha iniziato a prendere forma dal 2009.

Il 2016 è stato un anno di svolta: hanno iniziato a pensare alla propria musica originale e a collezionare lentamente composizioni. Alcuni di loro hanno le loro radici negli anni precedenti, altri sono stati creati sotto l’influenza di un impulso – l’ispirazione che ha acceso la fiamma della passione creativa. Erano già sei allora, e lo sono ancora oggi: Andrea Chendi (maestro di violoncello e canto) – dotato di una voce molto interessante – stava dietro al microfono. Antonello Giovannelli è responsabile dei suoni delle tastiere (organo, pianoforte, sintetizzatori). Ambra Bianchi è un’artista che mette le ali alla musica con la sua brillantezza di voce, flauto e arpa. Luca Trabanelli è un chitarrista poliedrico con una notevole esperienza non solo nell’ambito della musica classica, ha suonato anche ritmi più forti (Hocculta). Paolo Bolognesi – ottimo batterista (studiò con il M° Mauro Gherardi e Stefano Peretto). E il fantastico Francesco Gigante al basso.

Ci sono voluti diversi anni perché l’idea di pubblicare un album con composizioni originali si consolidasse ed arrivasse a compimento. L’album, intitolato come il nome della band – “Limite Acque Sicure” (“The End of Safe Water”) ha visto la luce il mese scorso – 14 ottobre 2022. L’album è composto da sei brani originali della band e da una cover, che è un omaggio al gruppo Banco del Mutuo Soccorso – si tratta di una registrazione de “Il giardino del mago” in versione live.

L’album è un concept: è un viaggio nel tempo e nello spazio, un viaggio attraverso la terra dei ricordi e degli stati d’animo, attraverso ciò che cresce in noi nel corso degli anni, attraverso il mondo emotivo dei sentimenti e delle emozioni. Camminare su un tappeto di foglie portate dal vortice dei desideri e dell’immaginazione umana. Così è la vita: in continuo movimento attraverso luoghi, stati d’animo, immagini riprodotte da un proiettore di memoria, frammenti strappati di lettere, pagine di un diario. Tutto ciò crea il nostro passato e influenza il momento presente. Oscura la nostra realtà. Camminare e scoprire nuovi sentieri è una sfida, predatoria come il pianto di un neonato – pieno di desiderio per ciò che è più bello – la vita.

Creare musica e registrare materiale ha richiesto molto tempo al gruppo, principalmente a causa della pandemia e delle restrizioni che ne derivano, ma come disse Fryderyk Chopin: “Il tempo è la migliore censura e la pazienza è l’insegnante più perfetto”. Spesso questo migliora le cose. È simile al consumo di musica, un piatto estremamente squisito che richiede un palato delicato. Il tempo sensibilizza i nostri sensi, ci permette di notare dettagli e sottigliezze che danno un colore specifico e lucidano l’immagine che vediamo.

L’album inizia con una nobile brezza d’Oriente – i dodici minuti di “Sogno d’Oriente” ed è un sogno meravigliosamente sognato ad occhi aperti, pieno di colori e dal sapore amaro della realtà. Questa non è una canzone normale. È una storia di coloro che, per necessità o volontà di realizzare i propri sogni di una vita migliore e più sicura, un mondo privo di ansia di guerre e morte, decidono di emigrare dalla propria terra. Li attende un destino pieno di sorprese, incertezza del domani e rischio. Non sanno quale mondo si nasconde dietro le porte chiuse del destino. Un inizio folle della storia, vestito dell’atmosfera di armonie orientali, batteria espressiva e voce di Ambra Bianchi. Un’aura intrisa di profumo di anice e noce moscata, vento di cannella e una chitarra su cui Luca crea una poesia musicale. Sofisticati cambi di umore, ritmo, tastiere morbide e la voce di Andrea Chendi riflettono l’aura di questa storia. Un sorprendente intreccio di fili di sentimento moderno, jazz con l’atmosfera di “Racconti da mille e una notte”.

“Il passare degli anni è un inevitabile viaggio nel tempo…”- queste sono le parole che riflettono il contenuto del secondo brano “Terra straniera”. Questo è un altro viaggio ai tempi della nostra infanzia e giovinezza. Ad una casa paterna che ha cambiato volto. Il tempo può essere amico e nemico. Una cosa è certa, non può essere ingannato, corrotto o fermato… Il bel pianoforte ci conduce nei corridoi delle emozioni, la voce e il flauto che solleva il polline dai calici dei fiori. La chitarra sottile si unisce a questa processione di suoni. Il coro è cantato in duetto da Andrea e Ambra. Questa sottile cena musicale non poteva essere completa senza un gustoso assolo di Luca Trabanelli.

“Il respiro dell’anima”, è un’opera contrassegnata con l’indice 3. È un altro capitolo della storia del libro dell’umanità. L’importanza e il ruolo della madre nella famiglia italiana è innegabile. Questa canzone tocca il tema frenetico del rispetto, dell’amore e del rapporto tra le generazioni. È una composizione molto ritmata con una sezione ritmica prominente e una bella linea vocale.

“Antico mare” è uno sguardo alla storia di città che hanno lasciato tracce indelebili nel nostro presente, in luoghi che sono monumenti della storia dei bacini egei e mediterranei, che furono ponte tra culture diverse. Il suono delle onde che rimbalzano sulla riva, le cicale che mormorano nel loro linguaggio degli insetti, le vibrazioni del flauto sono incredibilmente affascinanti e mistiche nella loro fioritura. Profondità musicale di segreti non penetrati dalla curiosità umana. Ci sono molti strumenti a percussione qui: battenti, campane, cimbali, rullanti, nacchere e naturalmente un flauto e un’arpa meravigliosi.

Quando la trappola del tempo si chiude e tutto sembra perduto, il nostro equilibrio interiore rimane. Armonia nel tempio della nostra interiorità, un altopiano nella sfera dei sentimenti e dei desideri, riconciliarsi con le emozioni che si congelano nelle fessure della nostra anima è il motto che ci conduce attraverso un’altra terra musicale: “Fiamme intorno”. Amo i contrasti con cui Limite Acque Sicure ci sorprende: un sofisticato flauto e dopo un po’ duri riff di chitarra o pazze batterie che si intrecciano con l’oceano di tastiere. L’organo risuona integrandosi con il suono della chitarra.

Il già citato “Il giardino del mago” è un omaggio agli idoli dei componenti della band – musicisti del gruppo Banco del Mutuo Soccorso, che è una vera e propria leggenda della scena progressive italiana. Pochi giorni fa è stata data loro tra le mani una delle prime copie di questo album durante un concerto a Ferrara. Deve essere stato un incontro meraviglioso per entrambe le parti.

Alla fine, compare la composizione “Ti salverà”. “Segui la stella che brilla di più (…) Segui l’alto ideale per non perderti nella vita…” – questo è il leitmotiv di questa composizione. È fede perseverare nella lotta per la propria identità e per i propri valori. Un finale breve e carino di soli due minuti e undici secondi. Versi di chitarra inscritti nella morbidezza del flauto e delle voci. Annegando in un oceano di calma, come un faro solare.

“Limite Acque Sicure” è un album di musica da assaporare con lentezza, sensibilità e senza fretta. Devi trovare il tempo per lei, perché ne vale la pena…

Le petit monde du Rock Progressif Italien

(libera traduzione dal francese) Molto spesso, quando devo iniziare a scrivere su un album, mi pongo la domanda su come affronterò la cosa. Almeno con Limite Acque Sicure, la band mi ha reso le cose molto più facili. Dichiarandosi inizialmente cover band del Banco del Mutuo Soccorso, la formazione ferrarese arriva al punto di riprendere l’immensa epopea de “Il giardino del mago” nel suo primo album in uscita in questi giorni. Infatti, i cenni alla band romana sono innumerevoli in questo disco, a cominciare dalla magnifica introduzione pianistica di “Terra Straniera”.
Ma, poiché da un lato “essere ispirati non è copiare” e dall’altro i membri dei Limite Acque Sicure si ispirano ai loro riferimenti mentre suonano la propria musica, ascolteremo e analizzeremo questo album con il senno di poi e la necessaria imparzialità. Vedrete che così faremo benissimo!
Contrariamente a quanto si possa immaginare, Limite Acque Sicure non è uscito dal nulla. In realtà il gruppo esiste già da più di quindici anni, anche se l’attuale formazione, in sestetto, risale al 2016. Provenienti da background piuttosto diversi (rock, fusion, classica e persino metal), questi musicisti convivono in Limite Acque Sicure, ognuno portando e mantenendo la propria specificità artistica, ed è questo che contribuisce alla ricchezza della musica prodotta dal gruppo.
Va precisato che Ambra Bianchi è una nota flautista concertista con un curriculum piuttosto incredibile, mentre Luca Trabanelli è invece un esperto chitarrista proveniente dal metal, ex Hocculta (e già vi posso dire che si può davvero percepire sulle parti di chitarra!).
Il gruppo, fondato da Andrea Chendi e Antonello Giovannelli, ha eseguito dapprima brani del Banco del Mutuo Soccorso prima di costruirsi progressivamente un proprio repertorio, pur rimanendo nello spirito del Banco.
Arrivato il momento, cioè quasi vent’anni dopo, i sei musicisti finalmente iniziarono a elaborare il loro album che porta il nome del loro gruppo e che vuole essere “concept”, sulle diverse forme di viaggi, immaginari e di vita (sapete che non mi soffermo mai sui concetti e raramente sui testi).
Di certo “Sogno d’Oriente”, il brano d’apertura dell’album, sarebbe piaciuto a Rodolfo Maltese e Francesco Di Giacomo, poiché i suoi accenti arabi ricordano INDACO, con comunque una progressione verso qualcosa di più moderno. È forse la canzone più accessibile del disco con un tempo semplice e accordi principalmente nel modo maggiore. Ma il timbro è molto deciso e il lungo intermezzo strumentale, a due terzi del percorso, è già un primo grande successo con questa costruzione basata su linee del folklore mediterraneo che muta in un susseguirsi di ritornelli tipici del prog metal (synth e chitarra).
“Terra straniera” è la composizione più vecchia, dal momento che risale al 2007. Senza ridondanze e senza alcuna dimostrazione inutile, il gruppo riesce comunque a pubblicare un brano apparentemente ispirato alla tradizionale forma canzone, di grande intensità. Il magnifico lavoro sul raddoppio delle voci ovviamente non è cosa da poco.
Più esuberante risulta invece “Il respiro dell’anima” con i suoi passaggi apertamente rock e le sue variazioni ritmiche che alternano pause e accelerazioni. Qui siamo in un registro quasi FM che stona un po’ ma che ci sta.
Ovviamente il ritorno al romanticismo esibito con la rilassante apertura all’arpa della bellissima canzone “Antico mare” abbassa momentaneamente la temperatura. Ma la tregua è di breve durata perché l’ultima parte del pezzo ha in serbo per noi dei voli di chitarra elettrica assolutamente maestosi.
Finora non abbiamo parlato molto degli aspetti progressive di questa musica, che però non mancano, tutt’altro. Ma potremmo riservare questo focus a “Fiamme intorno” perché lì abbiamo più di dieci minuti di assoluta felicità con un susseguirsi di temi collegati, passaggi cantati e parti strumentali, con così tanti colpi di scena che fanno di questo pezzo un vero momento di musica progressive in tutta la sua gloria e in tutto ciò che di avventuroso ed eccitante il rock progressive può portare.
Omaggio inevitabile o mancanza di materiale, il gruppo ha ritenuto opportuno presentare poi una propria interpretazione de “Il giardino del mago”. Può non sembrare, ma i quasi sedici minuti di questo pezzo epico sono una vera sfida tecnica che richiede, da parte di tutti i musicisti, assoluta precisione nell’esecuzione e totale impegno per ottenere una resa che sia potente e definitiva come l’originale, con anche alcune libertà prese come questa lunga introduzione magica dell’arpa.
Ve lo dico e ve lo affermo: missione riuscita per il gruppo che ne esce con grande onore e con una menzione speciale per l’ottimo lavoro sulla dualità voce maschile/voce femminile che apporta un innegabile valore aggiunto all’insieme.
A proposito, in questo pezzo Andrea Chendi è davvero dentro lo spirito del suo modello fino ad averne gli stessi accenti. Un bel momento. E tutto questo dal vivo, quindi senza rete!
Volenti o nolenti, il gruppo chiude con un breve pezzo, “Ti salverà”, che potrebbe evocare una propria visione di “Traccia” anche se musicalmente si pensa piuttosto a un rimaneggiamento di brani folk pop di Osanna e Delirium dall’inizio degli anni Settanta. Visto che abbiamo citato il Banco un po’ più del previsto su questo finale dell’album, una cosa è chiara: per tornare un’ultima volta all’accostamento ad un (molto) noto gruppo romano, è chiaro che gli studenti, senza andare al di là del maestro, sono almeno uguali a lui, se mi attengo alle due recenti offerte discografiche della formazione in questione.
Posso dirvi che è passato molto tempo da quando un album mi ha dato tanto piacere da ascoltare, un album fatto senza pretese e che tuttavia rivela una musica essenziale, un album che racchiude un riassunto di cinquant’anni di prog italiano, il più classico e purissimo, prendendo di sfuggita il meglio degli anni Settanta ma anche quello che c’era da ricordare degli anni ‘80 (tralasciando  il resto!) e includendo la modernità del periodo rinascimentale, quindi post  anni ‘90.
In sintesi, abbiamo qui un album che merita di essere inserito tra le migliori produzioni del genere, che comunque non è poco!

PROGROCK

https://nonsoloprogrock.blogspot.com/2022/10/limite-acque-sicure.html

Il Rock Progressivo Italiano nel 2022 gode ancora di buona salute, affezionati ascoltatori e numerosi musicisti si contengono il lauto pasto per la mente con vigoroso piacere. La storia si tramanda, si ripete, tuttavia ogni volta con un’aggiunta personalità. Le mode sono inesorabili, giustamente si susseguono passandosi la staffetta dell’evoluzione, ecco quindi la passione che travalica la banalità. I Limite Acque Sicure nascondono nel proprio nome la chiave della volontà di osare sempre un qualcosa di più, pur mantenendo le basi solide dell’insegnamento passato. Uscire dal confine della sicurezza è arma a doppio taglio, ma la preferita del Prog fans.
I limite Acque Sicure si formano nel 2005 eppure esordiscono soltanto oggi con questo concept album dal titolo omonimo. Nascono come band tributo di Banco Del Mutuo Soccorso, Orme e Premiata Forneria Marconi e nel 2016, diventano sestetto con elementi provenienti dalla fusion e dal Metal oltre che dal Rock classico, chiave della loro intrigata personalità.
Sono di Ferrara e sono composti da Andrea Chendi (voce), Ambra Bianchi (flauto, voce e arpa), Antonello Giovannelli (tastiere), Luca Trabanelli (chitarre), Paolo Bolognesi (batteria) e Francesco Gigante (basso).
Sei le composizioni originali e una cover, quella de “Il Giardino Del Mago”, band iconica dal nome Banco Del Mutuo Soccorso. Le premesse per un bell’ascoltare ci sono tutte.
Il violino parte nelle atmosfere arabeggianti di “Sogno D’Oriente”, il vociare ci conduce per le strade di un mercato, almeno così è per la mia fantasia e poi nel proseguimento s’introducono tutti gli strumenti, voce annessa. Essa non si discosta poi di molto da quella di Aldo Tagliapietra (Orme), anche la musica ha il sapore del Prog Italiano vintage. I testi trattano il bisogno di emigrare per trovare un mondo migliore e ricominciare, problema sempre attuale sin dai tempi dei tempi. Trattasi di mini suite grazie ai quasi tredici minuti. Buoni gli interventi della chitarra elettrica dopo un ritornello gradevole oltre che scorrevole, e non mancano neppure passaggi di tastiere nel Neo Prog targato IQ. Da rilevare anche il lavoro importante svolto dal flauto per la riuscita dell’insieme.
“Terra Straniera” è il primo brano composto nel 2006/2007, questa volta è il Banco Del Mutuo Soccorso a essere preso come faro illuminante, anche per quello che concerne l’intro di pianoforte. Sentirsi stranieri nella propria terra è il fulcro focale del testo mai banale. La band si trova perfettamente ad adagio durante le partiture strumentali, alternando assoli a parti vocali espresse nel finale anche a doppia voce femminile, maschile.
Da bravi italiani non possiamo esimerci dal trattare anche l’argomento della mamma, “Il Respiro Dell’Anima” è dedicata proprio a lei. Si ritorna nel mondo delle Orme per esprimere queste calde parole su di una musica che alterna fasi più concitate a momenti maggiormente riflessivi. Altro argomento trattato nella musica colta italiana è quello della storia dei popoli, dove il mare accomuna molte culture. Accomuna ma può anche dividere fra battaglie e sangue, la musica qui accompagna il concetto, questa volta nella formula canzone. Maggiormente introspettiva è “Fiamme Intorno” e il Prog torna a farsi sentire in tutto il suo regale splendore.
La cover de “Il Giardino Del Mago” mette in tavola tutte le capacità tecniche di questa formazione oltre che lo smisurato amore per il genere. Questa canzone non è semplice da eseguire e gli esperti in campo saranno d’accordo con me, tuttavia i Limite Acque Sicure bene si muovono nel contesto fornendo una prestazione più che lodevole.
Il debutto si conclude con l’acustica “Ti Salverà”, come cantava Tagliapietra, alzare lo sguardo verso il cielo per guardare una stella e seguire il suo brillare che ci salverà, almeno così ci piace pensare. Una canzone folcloristica quasi in stile Delirium anni ’70.
Storia e attualità presenti all’unisono in “Limite Acque Sicure”, rispettose di un genere che mai finirà fino a quando band come queste continueranno a formarsi. Prog DOC. MS

RADIOCOOP

https://www.radiocoop.it/limite-acque-sicure-st/?fbclid=IwAR19xt6qG00x7s9GMMxxeagk96XAcdKezTGyH9HsfziQzOgGieGCOdipbLA

Esordio per il sestetto ferrarese con un lavoro all’insegna del prog rock italiano più classico, quello che va dal Banco alla PFM, dalle Orme alla Locanda delle fate. Sonorità e portamento solenni, grande attenzione alla parte melodica, in un un concept album ispirato alla filosofia del cambiamento. A suggello una riuscitissima versione live de “Il giardino del mago” del Banco. Album decisamente di grande qualità, sicuramente apprezzatissimo dai cultori del genere.

media & sipario

Limite Acque Sicure debuttano discograficamente con un progetto veramente interessante, frutto principalmente di progressive, ma con venature hard rock che sicuramente non guastano

OrizzontiProg

«Quello che abbiamo assorbito dal mondo del progressive, e che crediamo possa sintetizzare la caratteristica del nostro approccio con la musica, è l’imprevedibilità, il rifiuto del banale. Che non significa automaticamente dover ricercare soluzioni artificiose o inutilmente complicate per il solo gusto di apparire originali; significa piuttosto raccontare storie che abbiano significati concreti e forti, nelle quali ciascuno possa ritrovare elementi della propria esperienza, veicolati da soluzioni musicali alle quali non abbiamo imposto vincoli né modelli».

Una dichiarazione significativa, quella con cui i Limite Acque Sicure presentano il loro album d’esordio Limite Acque Sicure (Minotauro Records) e più in generale il loro modo di intendere la musica: una visione “altra” che dalla grande esperienza storica del progressive ha preso lo spirito avventuroso, il desiderio di andare oltre gli steccati, la voglia di raccontare storie. Quelle che animano Limite Acque Sicure, un concept album ispirato alla filosofia del cambiamento, del rischio, dell’evoluzione, umana e artistica. L’album attraversa, brano dopo brano, temi come «il cambiamento della consapevolezza di sé stessi, della percezione del rapporto con il proprio mondo, del viaggio vero e proprio, della necessità di soddisfare i bisogni fondamentali della vita. Il concetto di evoluzione si estende anche a livello di civiltà, oppure nel sentimento umano, come quello di una madre per i propri figli, percorso faticoso, sempre oltre il limite».

Nati nel 2005, strutturati in quintetto dal 2009 e nella formazione definitiva a sestetto nel 2016, i membri della band di Ferrara hanno provenienze e orizzonti diversi, dal metal alla fusion, dalla classica al rock, ma proprio questo è il segreto della loro formula. «Il gruppo è un’area di confronto, le diverse esperienze musicali rappresentano una preziosa risorsa alla quale abbiamo continuamente attinto. I brani rappresentano la sintesi o meglio la possibilità di coabitazione sotto lo stesso tetto. Nessuno di noi ha rinunciato alle personali tendenze e sensibilità, che probabilmente sono individuabili senza troppe difficoltà da un ascoltatore attento».

Classico album di rock progressivo italiano appassionato, melodico, travolgente ma anche ben architettato e lavorato, Limite Acque Sicure attinge ad un’ampia tavolozza di suoni e colori, ma anche – su tutti – al mito del Banco del Mutuo Soccorso, il cui repertorio era alla base del primo nucleo del gruppo. Nell’album spicca infatti un rifacimento della suite Il Giardino del Mago, che ha da poco compiuto 50 anni: «È stata una grande soddisfazione ed un grande onore eseguire la musica del Banco, che è stata da stimolo anche in questo nostro, chiamiamolo così, passaggio evolutivo verso un impegno in prima persona, con una proposta musicale originale. Il giardino del mago è uno dei brani più significativi di tutta la storia del progressive, e uno dei più sfidanti dal punto di vista esecutivo. Non solo e non tanto dal punto di vista tecnico, ma soprattutto di interpretazione, di atmosfera. Abbiamo cercato di esaltare il senso di attesa, di mistero, di smarrimento che pervade e caratterizza tutto il brano, affrontando le difficoltà, anche di esecuzione dal vivo, con tutta la cautela ed il rispetto che è doveroso ed inevitabile riservare alle grandi opere d’arte» (comunicato stampa).

Stellar Debut by Limite Acque Sicure

Limite Acque Sicure – Limite Acque Sicure (Minotauro Records, 2022)

It is a delight to see a constant flow of superb Italian progressive rock groups. This time, the spotlight is on a highly talented band from Ferrara, in northeastern Italy, called Limite Acque Sicure (Safe Water Limit or Border).

Although the musicians come from various backgrounds, the style is state-of-the-art Rock Progresivo Italiano, deeply inspired by masters like Banco del Mutuo SoccorsoLe Orme and other greats.

Limite Acque Sicure’s vocalist has a magnificent voice that sounds surprisingly like Aldo Tagliapietra (Le Orme) although you can also find affinities with Banco and other top tier Italian vocalists.

The band plays lengthy suites that are masterfully orchestrated using an arsenal of captivating keyboards plus lovely flute, exquisite harp and a solid rhythm section. I have mixed feelings about the guitarist, Luca Trabanelli. When he solos and shreds, he does an outstanding job. However, sometimes he adds unnecessary hard and heavy rock riffs that add little value and interest to the music. Aside from that, Limite Acque Sicure’s epic pieces are truly excellent.

What we have absorbed from the world of progressive-rock, and which we believe can summarize the characteristic of our approach to music, is the unpredictability. Which does not automatically mean having to search for artificial or unnecessarily complicated solutions just for the sake of appearing original; rather, it means telling stories that have strong meanings, in which everyone can find his own experience, with musical progresses to which we have not imposed constraints or models,” says the band.

The self-titled debut, “Limite Acque Sicure,” is a concept album inspired by the philosophy of human and artistic progress, tempting fate, and evolvement: “the change of self-awareness, of the perception of the relationship with one’s world, of the real journey, of the need to satisfy the fundamental needs of life. The concept of evolution also extends to the level of civilization, or to human sentiment, like that of a mother for her children, a tiring path, always beyond the limit.”

Formed in 2005 in Ferrara, Limite Acque Sicure became a sextet in 2016. “The group is an area of confrontation; the different musical experiences represent a precious resource on which we have continually drawn. The songs represent the synthesis, or rather the possibility of cohabitation under the same roof.”

Aside from its top-notch original material, Limite Acque Sicure also performs an extraordinary version of the Banco classic ‘Il Giardino del Mago’ (from the debut album Banco del Mutuo Soccorso). “It was a great satisfaction and a great honor to perform the music of Banco, which was very stimulant for us, it represents a step towards an original musical proposal. The suite is one of the most significant songs in the entire history of progressive, and one of the most challenging to play. Not only and not so much from a technical point of view, but above all of interpretation, of atmosphere. We have tried to exalt the sense of expectation, of mystery that pervades the whole piece, facing the difficulties, even of live performance, with all the caution and respect that it is necessary and inevitable to reserve for great works of art.”

The Limite Acque Sicure lineup includes Andrea Chendi on lead vocals; Ambra Bianchi on flute, vocals and harp; Antonello Giovannelli on keyboards; Luca Trabanelli on guitars; Paolo Bolognesi drums; and Francesco Gigante on bass.

Una grande storia progressive: debuttano i Limite Acque Sicure!

Minotauro Records pubblica il disco d’esordio del sestetto ferrarese. Prog-rock narrativo e policromo, un concept sul cambiamento con una appassionata rilettura del ‘Giardino del Mago’ del Banco

Minotauro Records pubblica il disco d’esordio del sestetto ferrarese. Prog-rock narrativo e policromo, un concept sul cambiamento con una appassionata rilettura del ‘Giardino del Mago’ del Banco Una grande storia progressive: debuttano i Limite Acque Sicure!

LIMITE ACQUE SICURE

Limite Acque Sicure(Minotauro Records)7 tracce | 66 minuti

«Quello che abbiamo assorbito dal mondo del progressive, e che crediamo possa sintetizzare la caratteristica del nostro approccio con la musica, è l’imprevedibilità, il rifiuto del banale. Che non significa automaticamente dover ricercare soluzioni artificiose o inutilmente complicate per il solo gusto di apparire originali; significa piuttosto raccontare storie che abbiano significati concreti e forti, nelle quali ciascuno possa ritrovare elementi della propria esperienza, veicolati da soluzioni musicali alle quali non abbiamo imposto vincoli né modelli».
Una dichiarazione significativa, quella con cui i Limite Acque Sicure presentano il loro album d’esordio Limite Acque Sicure (Minotauro Records) e più in generale il loro modo di intendere la musica: una visione “altra” che dalla grande esperienza storica del progressive ha preso lo spirito avventuroso, il desiderio di andare oltre gli steccati, la voglia di raccontare storie.

Quelle che animano Limite Acque Sicure, un concept album ispirato alla filosofia del cambiamento, del rischio, dell’evoluzione, umana e artistica. L’album attraversa, brano dopo brano, temi come «il cambiamento della consapevolezza di sé stessi, della percezione del rapporto con il proprio mondo, del viaggio vero e proprio, della necessità di soddisfare i bisogni fondamentali della vita. Il concetto di evoluzione si estende anche a livello di civiltà, oppure nel sentimento umano, come quello di una madre per i propri figli, percorso faticoso, sempre oltre il limite».
Nati nel 2005, strutturati in quintetto dal 2009 e nella formazione definitiva a sestetto nel 2016, i membri della band di Ferrara hanno provenienze e orizzonti diversi, dal metal alla fusion, dalla classica al rock, ma proprio questo è il segreto della loro formula. «Il gruppo è un’area di confronto, le diverse esperienze musicali rappresentano una preziosa risorsa alla quale abbiamo continuamente attinto. I brani rappresentano la sintesi o meglio la possibilità di coabitazione sotto lo stesso tetto. Nessuno di noi ha rinunciato alle personali tendenze e sensibilità, che probabilmente sono individuabili senza troppe difficoltà da un ascoltatore attento».
Classico album di rock progressivo italiano appassionato, melodico, travolgente ma anche ben architettato e lavorato, Limite Acque Sicure attinge ad un’ampia tavolozza di suoni e colori, ma anche – su tutti – al mito del Banco del Mutuo Soccorso, il cui repertorio era alla base del primo nucleo del gruppo.

Nell’album spicca infatti un rifacimento della suite Il Giardino del Mago, che ha da poco compiuto 50 anni: «È stata una grande soddisfazione ed un grande onore eseguire la musica del Banco, che è stata da stimolo anche in questo nostro, chiamiamolo così, passaggio evolutivo verso un impegno in prima persona, con una proposta musicale originale. Il giardino del mago è uno dei brani più significativi di tutta la storia del progressive, e uno dei più sfidanti dal punto di vista esecutivo. Non solo e non tanto dal punto di vista tecnico, ma soprattutto di interpretazione, di atmosfera. Abbiamo cercato di esaltare il senso di attesa, di mistero, di smarrimento che pervade e caratterizza tutto il brano, affrontando le difficoltà, anche di esecuzione dal vivo, con tutta la cautela ed il rispetto che è doveroso ed inevitabile riservare alle grandi opere d’arte».

Limite Acque Sicure:
Andrea Chendi voce Ambra Bianchi flauto, voce e arpa Antonello Giovannelli tastiere Luca Trabanelli chitarre Paolo Bolognesi batteria Francesco Gigante basso

Limite Acque Scure vuole raccontare storie

Il loro album d’esordio sottolinea il modo di intendere la musica: una visione “altra” che dallagrande esperienza storica del progressive ha preso lo spirito avventuroso

Limite Acque Sicure presentano il loro album d’esordio Limite Acque Sicure (MinotauroRecords), sottolineando il loro modo di intendere la musica: una visione “altra” che dalla grandeesperienza storica del progressive ha preso lo spirito avventuroso, il desiderio di andare oltre glisteccati, la voglia di raccontare storie. È un concept album ispirato alla filosofia delcambiamento, del rischio, dell’evoluzione, umana e artistica. Limite Acque Scure è una bandche nasce nel 2005, strutturata in quintetto dal 2009 e nella formazione definitiva a sestetto nel

  1. I membri della band di Ferrara hanno provenienze e orizzonti diversi, dal metal allafusion, dalla classica al rock, ma proprio questo è il segreto della loro formula. C’è questaesigenza di raccontare le storie del momento storico attraverso la musica, linguaggio universalecon il quale è più semplice coinvolgere le persone.La bandClassico album di rock progressivo italiano appassionato, melodico, travolgente ma anche benarchitettato e lavorato, Limite Acque Sicure attinge ad un’ampia tavolozza di suoni e colori, maanche al mito del Banco del Mutuo Soccorso, il cui repertorio era alla base del primo nucleo delgruppo. Limite Acque Sicure è composto da Andrea Chendi voce, Ambra Bianchi flauto, voce earpa, Antonello Giovannelli tastiere, Luca Trabanelli chitarre, Paolo Bolognesi batteria,Francesco Gigante basso